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Cantine D’Uva, alla scoperta di un’eccellenza Molisana

La storia dell’azienda Cantine D’uva inizia dalla terra, dal forte legame col territorio, dai vitigni, per poi arrivare sino alla cantina: 15 ettari di vigneti di proprietà e una cantina costruita come un antico tempio, sormontato da imponenti capriate, ospitano, in un ambiente accogliente ed elegante, le botti ed i moderni impianti di spremitura e filtrazione e i sistemi computerizzati per il controllo del raffreddamento e riscaldamento dei processi di vinificazione. La Famiglia è storicamente votata alla viticoltura, fortemente ancorata al territorio, e ai metodi di lavoro tradizionali, e abbina oggi le più moderne tecnologie di lavorazione per ottenere dei prodotti unici di pregevole qualità.

L’azienda D’Uva a Larino punta a un vino di qualità.

Questo le ha permesso di essere presente anche in molti Paesi esteri e nei migliori ristoranti di Tokio.

I titolari, Angelo ed Enrica, si dividono i tre settori trainanti dell’azienda di famiglia: cantina, agriturismo e fattoria didattica.

«Non produciamo solo vini di qualità – sottolinea Enrica – ma, ci siamo posti l’obiettivo di far conoscere e valorizzare l’intero territorio, facendo dell’azienda un polo di attrazione turistica e una fattoria didattica nella quale storia, educazione al consumo consapevole e alla qualità alimentare siano a portata di tutti». Un connubio tra tradizione e innovazione, storia e progresso, fa del marchio frentano uno dei più rinomati e conosciuti del panorama nazionale.

Sui resti di un mondo antico si erge, adagiandosi su di una collina al confine del tratturo Foggia-Celano, immersa nel verde di un paesaggio ancora incontaminato, l’azienda vitivinicola “Angelo D’Uva”. Siamo a Larino, a pochi chilometri dal mare e a pochi minuti dal centro abitato:

un’azienda il cui trait d’union è il connubio tra il buon cibo, vino e la valorizzazione del territorio.

Quella dell’azienda D’Uva è una storia di famiglia. Nonno, padre e figlio, vignaioli e contadini, animati da un sogno: valorizzare la propria terra e produrre uve e vini di qualità. Negli anni ’40 nonno Angelo pianta i primi vigneti; negli anni ’60-70 la dedizione e la caparbietà del figlio Sebastiano fanno crescere l’azienda. Ma il salto di qualità lo compie Angelo nel 2001 quando avvia la trasformazione diretta delle proprie uve e la produzione dei vini Doc e Igt. «Siamo partiti con la produzione nel 2002 con solo 70 mila bottiglie e solamente 2 etichette – racconta Enrica D’Uva – oggi, dopo anni di passione e sacrifici, siamo arrivati a imbottigliare oltre 300 mila bottiglie l’anno suddivise in ben dieci etichette».

«Credo, che la nostra sia l’unica azienda in regione ad utilizzare esclusivamente energia geotermica per i suoi impianti». Parte dei capannoni, infatti, dove viene prodotto e conservato il vino, sono costruiti all’interno di una parte della collina. «Qui abbiamo sempre la stessa temperatura, quindici gradi, sia d’inverno che d’estate». Permettendo, così, un affinamento del vino controllato ed equilibrato in maniera del tutto naturale.

Un allevamento a controspalliera, o a filari, con potatura a Guyot. Ossia, un metodo francese il cui fine è quello di ottenere il capo a frutto, da cui si svilupperanno i tralci fruttiferi e lo sperone. Questo metodo tende a eliminare tutta la vegetazione, ad eccezione di un tralcio vecchio di un anno (capo a frutto) e un piccolo sperone, ovvero una porzione di tralcio di dimensioni ridotte, portante due o tre gemme. «Ogni bottiglia di vino nasce da un compromesso mistico tra uomo e natura – continua Enrica – è lei ad imprimere in ogni grappolo le peculiarità del vitigno, della terra e dell’annata. Però, solo la passione e la sapienza ed il connubio tra innovazione e tradizione permettono un risultato di qualità».

Il marchio “D’Uva” è presente sia nel mercato di qualità, ristoranti ed enoteche, in Italia e all’estero: Svizzera, Germania, Inghilterra, Belgio, Francia, Albania e Giappone. «Mi piace sottolineare come il nostro vino sia presente nei menù dei più raffinati e importanti ristoranti di Tokyo». Ma è, anche, presente sul mercato della grande distribuzione. Non solo nella classica bottiglia, ma anche in un formato fresco, giovane e accattivante. Diverso dal solito, appunto. Il “Bag in Box”. «Sostanzialmente è vino sfuso, come lo definiamo in gergo, distribuito attraverso confezioni di cartone con il tappo a dispenser». Viene distribuito e venduto in confezioni da cinque, dieci, quindici e venti litri.

Oltre all’autoctono regionale, la Tintilia, la produzione varia tra i rossi Montepulciano, Cabernet Sauvignon e Aglianico e tra i bianchi Trebbiano, Malvasia e lo Chardonnay. Tuttavia, senza nulla togliere ai vini sopracitati, due meritano di essere citati:

il “Safinim Rosè e “l’Egò”.

Il primo è un particolare rosè, rosato, perché di color rosa. «Questo è un vino particolare perché è molto più di un rosè, è un vino rosa. Facendo parte della famiglia dei rosati è un vino da riporto ossia realizzato con tagli di rosso e di bianco. Nella fattispecie – spiega la signora D’Uva – per ottenere il colore rosa, utilizziamo i grappoli di uve che vengono eliminati nella pre-vendemmia: quando un grappolo inizia a prendere colore e maturare effettuiamo una prima vendemmia in cui eliminiamo i grappoli in eccesso, in modo da favorire la qualità. I grappoli in eccesso vengono lasciati per tutto il periodo di questa prima vendemmia a terra in modo da poter assorbire tutte le proprietà della terra. Una volta appassite vengono ritirate e spremute e trasformate sino ad ottenere il vino rosa».

Il secondo, l’Egò, è un passito bianco ottimo da servire con i dessert il cui gusto è denso e avvolgente lasciando un retrogusto di aromi di confettura albicocche. «Diciamo che questo vino è un po’ il nostro fiore all’occhiello insieme allo spumantino “Fines”che produciamo in tre: Levissima fornisce l’acqua, noi le vinacce e la Pilsen lo produce e distilla materialmente».

«Mica la nostra è solo una cantina che produce vini!».

In effetti l’azienda, periodicamente, si trasforma anche in fattoria didattica. «Abbiamo avviato questa collaborazione con gli istituti scolastici e in particolare con la scuola primaria, con i ragazzi più piccoli – spiega Enrica – , perché vogliamo aiutare a far crescere i bimbi in maniera sana dando loro i concetti base per una sana alimentazione».

I bimbi seguono anche una lezione sulla produzione del pane: «Partendo dal chicco di grano, trasformarlo in farina che poi diventa pane – continua Enrica -, la nostra piccola filiera del grano». Un’educazione al consumo consapevole e alla qualità alimentare attraverso l’attivazione di laboratori, quali la “filiera del grano” e «il laboratorio sensoriale sulla frutta per riconoscere il frutto attraverso l’olfatto», sono solo alcune delle tante attività dell’azienda.

Dolci Grappoli è il nome con cui i D’Uva sono presenti nel mercato dell’agriturismo regionale e nazionale. «Abbiamo ospiti tutto l’anno, adesso ci sono dei turisti provenienti dalla Germania». Tredici stanze, per un totale di 45 posti. «Siamo un Tour Operating a livello nazionale e internazionale. Organizziamo escursioni nell’entroterra nel nostro meraviglioso paesaggio fatto da tanto verde e ricco di storia e cultura. Siamo vicini al mare e, disponiamo di prodotti naturali che fanno della nostra una cucina di primissimo livello».

Che aggiungere di più? Cantine D’Uva, eccellenza Molisana!

Via Ricupo, 13 – 86035 Larino (CB)
www.cantineduva.itwww.idolcigrappoli.it

 

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