“La psicosi/realtà del “Coronavirus” sta dilagando. Molte Partite IVA stanno fatturando poco o meno del solito perché questa situazione è sfuggita di mano ed ora si ha paura“.
A parlare è Antonio Sinibaldi, titolare della Onewebstudio.it, agenzia di Marketing che cura la Comunicazione di tanta aziende molisane ed extra molisane.
“Alcuni mie clienti dell’Emilia Romagna stanno davvero in ginocchio in questo momento per via delle disposizioni che il Governo centrale ha messo in atto. Temono molto per la loro stabilità economica e dei loro dipendenti perché, non incassando, avranno difficoltà a pagare fitti, bollette, fornitori per le materie prime, prestiti e, soprattutto, gli stipendi. Questa situazione potrebbe degenerare perché, fino a quando ci saranno i fondi per pagare andrà tutto bene, ma appena scarseggeranno?“.
A questa domanda davvero non possiamo dare una risposta certa, nessuno sa come il virus galopperà o, come si spera, si fermerà e tornerà tutto alla normalità.
“La paura di molti clienti è di entrare e/o far entrare nelle banche dati dei “cattivi pagatori” la loro società e i dipendenti. Non pagando le rate di prestiti e mutui, la macchina del recupero crediti parte senza virus che tenga: la rata va pagata! E come si fa se non non si hanno entrate? Ecco l’idea di far arrivare al Governo, che già sta attuando delle manovre “particolari” per le zone rosse dell’Italia, un’idea: SOSPENDERE per uno/due mesi i pagamenti delle rate di prestiti, mutui e similari, andando a “contrattare” questo blocco con gli Istituti che hanno erogato i soldi affinché capiscano la “vera” motivazione della richiesta. Non si tratta di una ritrovata per non pagare le rate, ma di una emergenze, di una situazione particolare in cui si sta trovando l’Italia INTERA (sicuramente al Nord è più estesa, ma anche al Centro e al Sud ora le cose stanno degenerando) e, quindi, avere lo stesso trattamento potrebbe essere la soluzione migliore ed equa.
Qui si parla anche dei Dipendenti (naturalmente non dei dipendenti pubblici) di queste aziende che potrebbero non avere risparmi da cui attingere soldi e pagare le rate e, non ricevendo stipendi, potrebbero andare in sofferenza“.
La questione, naturalmente, non è di facile soluzione, siamo in un momento storico molto particolare e la nostra “Bella Italia” è attaccata da tutti i fronti, ma rimanere uniti e cercare di dare un segnale forte, potrebbe essere una bella propaganda per il futuro dello stesso MADE IN ITALY tanto bistrattato negli ultimi giorni.
“L’idea spero che diventi virale, affinché arrivi a Roma, perché i politici regionali non possono affrontare una questione così delicata, ma deve essere sempre e solo il governo centrale a poter prendere in considerazione la cosa, fare un programma per una tavola rotonda con gli istituti bancari, postali e finanziari in generale e proporre di POSTICIPARE una o due rate alla fine del prestito/mutuo stesso, senza aggravio di interessi, ma solo di durata dello stesso che, ad esempio, invece di terminare a giugno, terminerebbe a settembre“.
Così conclude Antonio Sinibaldi, e chissà se la sua idea non possa essere presa in considerazione per restituire un po’ di dignità al popolo italiano in difficoltà.