La costanza crea dipendenza positiva, anche nella tua azienda
[La costanza crea dipendenza positiva, anche nella tua azienda]
Era Natale quando regalammo il primo Lego a mio figlio Enzo. Quasi non capimmo allora l’importanza di quel regalo, ma vederlo felice per un giocattolo fu una cosa meravigliosa.
Passava il tempo a smontarlo e rimontarlo, a inventare storie fantastiche pur avendo solo 5 anni. Era felice. Felice di usare la fantasia. E a noi bastava questo!
In tv non vedeva pubblicità sui Lego, ma aveva capito che se mi faceva gli occhi dolci, lo avrei aiutato dal pc ad andare sul sito e gli avrei fatto vedere le novità, le animazioni, le combinazioni.
Passava le ore a ruotare un pezzo, a far sì che combaciasse tutto così come voleva lui. La tv? I cartoni? Non erano per lui. Lui amava e ama ancora usare la fantasia.
Un pezzo di carta, una cannuccia, un filo e l’avventura inizia.
“Papà, oggi Tongo è andato sul pianeta dei coriandoli a trovare il modo per sconfiggere il Re e liberarli tutti”, che poi mi ha detto tanti di quei nomi in questi anni che devo far finta di capire chi fossero i vari personaggi ogni volta che me li nomina.
Ogni tanto un Lego nuovo, se li meritava. Tutti adatti per la sua età, più cresceva, più erano evoluti. Anche la Lego lo sa: ogni età ha i sui pezzi, le sue storie, i suoi incastri. Più passava il tempo e più le cose si sono fatte complicate, ma una cosa non è mai cambiata: la costanza di Enzo nello studiare i manuali pagina per pagina, foto dopo foto, incastro dopo incastro e poi… aprire le scatole e cacciare i pezzi.
In molti film, i bimbi, appena arrivati all’asilo ad esempio, si fiondano sui giochi e li maltrattano senza pietà. Enzo no, mai.
Aveva il suo metodo costante: apriva la scatola, prendeva il manuale, sistemava le buste sigillate secondo il numero, leggeva… guardava le figure, le studiava, cercava i pezzi, li osservava da dentro la busta trasparente, tornava a leggere… ripeteva questo per tanto tempo fino a che non era certo di tutto e… magia! Apriva, sistemata i pezzi che servivano nell’ordine che aveva già letto e in men che non si dica, il gioco era montato.
Spesso mi perdevo ad osservarlo per ore perché volevo capire come ragionava un bimbo… infatti, a volte mi divertivo, e mi diverto ancora, a metterlo in difficoltà (o meglio, io credo di metterlo in difficoltà) come? Prendo un pezzo qualsiasi dei tanti che ha, e gli chiedo a quale gioco appartiene… lui non solo te lo dice, ma riesce a dirti anche l’eventuale ingranaggio che quel pezzo creerà.
Vi chiederete: ma come fa?
La risposta è semplice: lui ha immagazzinato tante nozioni, ha studiato, ha applicato, ha testato, ha sbagliato, ha creato, ha modificato per anni ed anni, ed ora posso dire che è un piccolo esperto in materia.
Certamente non ha fatto le stesse cose dei bimbi della sua età, ma questo lo ha reso quello che è oggi!

La sua costanza nel cercare di capire e apprendere, lo ha premiato regalandogli una cosa preziosa: l’essere felice.
Essere felice non è scontato, perché quando cresci, crescono anche le preoccupazioni, ma lui ha imparato il metodo, ha creato il suo metodo e riesce ad uscire da situazioni particolari usando la logica e non andando in panico.
Ecco.
Posso affermare che lui mi ha dato un grande insegnamento: per ottenere ciò che vuoi, non devi fare sempre le stesse cose, ma adattarti alla situazione e, se necessario, cambiare le carte in tavola e usare una strategia diversa.
Ma questo si può fare solo se hai le basi. Se vuoi fare il salto di qualità devi partire dal primo passo, studiare, applicare, testare, modificare quello che non va bene, testare ancora… e ripetere tante e tante volte il processo.
In questi anni ne abbiamo fatti di errori e di test io e lui… ognuno nel suo “lavoro”. Testando abbiamo affinato le nostre tecniche e abbiamo creato una “dipendenza positiva” che ci fa creare cosa belle ed interessanti. Lui le insegna a me e vorrei insegnarle a voi attraverso “I 3 scudi per la combo perfetta”, un corso in 3 parti in cui imparerete a usare Facebook, a sistemare la vostra immagine e creare un sito da zero. Come si suol dire, partire dal primo passo e scalare le montagne!
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